NEUROPSICOMOTRICITA'
La Neuropsicomotricità è la terapia che si occupa, tramite un percorso psicomotorio, di sostenere lo sviluppo personale e cognitivo del bambino attraverso il movimento.
Che cos’è la Neuropsicomotricità?
​Il corpo è il mezzo che il bambino usa per esplorare il mondo intorno a sé, relazionarsi con gli altri nei primi anni di vita e come mezzo di espressione delle emozioni e del mondo interno.
Il movimento diventa quindi lo strumento attraverso il quale poter intervenire per modulare specifiche alterazioni comportamentali o relazionali, o come mezzo primario per intervenire su problematiche specifiche della sfera motoria.
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Il focus dell’intervento neuropsicomotorio può essere:
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a prevalenza motoria (indirizzo neurofisiologico), ovvero più diretto sulla funzione e alle competenze motorie di base, ad es. coordinazione motoria, manipolazione, cammino etc;
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a prevalenza cognitiva (indirizzo neuropsicologico), ovvero più diretto sulla rappresentazione, ad es. memoria, problem solving, attenzione, funzioni esecutive, impulsività etc;
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a prevalenza relazionale, ovvero più diretto agli aspetti emotivi e motivazionali che fanno capo all’organizzazione più generale della personalità, ad es. attese, condivisione, modalità di interazione, comunicazione non verbale e verbale, espressione e conoscenza delle proprie emozioni etc.
A seconda dell’orientamento si stabilisce un percorso neuropsicomotorio adeguato alle esigenze del bambino e della famiglia, predisponendo un contesto operativo (setting) più o meno strutturato, in cui si tende comunque a seguire gli interessi e la motivazione del bambino.
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Chi è il Neuropsicomotricista o TNPEE?
L’intervento neuropsicomotorio viene applicato dal Terapista della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva, altresì detto Neuropsicomotricista o più brevemente TNPEE, figura professionale esclusivamente italiana, della riabilitazione dell’età evolutiva. Il suo intervento è rivolto in modo esclusivo alla fascia 0-18 anni.
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Può svolgere due tipi di intervento:
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riabilitativo specifico, rivolto ai deficit e all’integrazione delle competenze emergenti, incluse quelle atipiche, al potenziamento delle capacità e alla valorizzazione delle potenzialità del singolo bambino;
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educativo/preventivo, rivolto a qualsiasi bambino, a prescindere dalla presenza di difficoltà o disabilità, poiché è attraverso il movimento ed il proprio corpo che il bambino può conoscersi e crescere nella sua globalità, integrando affetti, relazioni, comportamenti e capacità cognitive.
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Quando si suggerisce un percorso neuropsicomotorio?
La Neuropsicomotricità può essere applicata tramite progetti ad hoc presso asili nido, scuole di infanzia e scuole primarie a scopo di prevenzione, così che i professionisti possano offrire un intervento precoce e tempestivo ai bambini che necessitano di un supporto.
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Il percorso neuropsicomotorio consente al bambino in questione di correggere attivamente i comportamenti motori, cognitivi o emotivo-relazionali considerati disfunzionali per il suo corretto ed equilibrato sviluppo.
La Neuropsicomotricità si rivolge sia a individui in età evolutiva con disabilità sia a individui con sviluppo tipico ma che possono presentare delle difficoltà in uno o più campi dello sviluppo.
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Vediamo insieme quando è indicato iniziare un percorso neuropsicomotorio.
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NB: Per ciascuna fascia di età ci sono degli obiettivi attesi che devono essere, però, valutati ad hoc per ciascun bambino, motivo per cui è di estrema importanza rivolgersi al professionista che può valutare la situazione.
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Riportiamo di seguito situazioni/difficoltà/patologie in cui è indicato l’invio ad un Neuropsicomotricista:
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Difficoltà nel raggiungimento delle tappe motorie durante la prima infanzia ad es. rotolamento, gattonamento, posizione seduta, deambulazione autonoma (si tratta essenzialmente di una ginnastica pediatrica);
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Difficoltà di motricità fine e manuali: tenere le posate, utilizzare la penna, svolgere attività fini con le dita come infilare le perline, i chiodini, usare la forbice etc;
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Difficoltà di motricità grossolana: corsa scoordinata, incapacità di saltare, di andare in bici o sul monopattino etc;
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Difficoltà di coordinazione: salire/scendere le scale, lanciare/prendere la palla, scrivere seguendo l’andamento della mano con gli occhi etc;
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Difficoltà di attenzione, memoria, problem solving, inibizione comportamentale etc;
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Impulsività e difficoltà ad attendere il proprio turno;
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Immaturità nei pre-requisiti del linguaggio: scarsa attenzione all’Altro, poca intenzionalità di comunicare, difficoltà di attesa, povertà di imitazione gestuale, motoria e vocale e di attenzione condivisa etc;
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Difficoltà nell’impugnare lo strumento grafico, dolori a mano e spalla durante la scrittura;
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Menomazioni sensoriali: vista e udito (es. in caso di ipovisione, potenziamento di conoscenza del mondo tramite altri sensi, supporto autostima e ricerca di strategie);
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Difficoltà nelle abilità visuo-spaziali: scarsa organizzazione del foglio durante la scrittura e il disegno, difficoltà in matematica e geometria, nei puzzle, nella copia di figure etc;
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Difficoltà comportamentali: nervosismo, irritabilità, comportamenti provocatori etc;
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Ritardo globale dello sviluppo;
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Iperattività e deficit di attenzione (ADHD);
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Disturbo dello spettro autistico;
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Disprassia – Disturbo di coordinazione motoria;
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Disabilità intellettiva;
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Malattie neuromuscolari;
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Paralisi cerebrale infantile;
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Disgrafia.
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Ogni bambino ha un proprio sviluppo neuropsicomotorio, con caratteristiche uniche e inimitabili! Tenete conto delle tappe attese ma considerate anche la differenza interindividuale.
Consigliamo a tutti i genitori di rivolgersi ai professionisti competenti qualora abbiano preoccupazioni o dubbi
da sciogliere: talvolta bastano poche ma buone indicazioni.
Presso i Poliambulatori San Luigi puoi prenotare le seguenti prestazioni:
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Consulto Neuropsicomotricista TNPEE
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